Diplomazia
Qualcosa non sta funzionando Christine Lagarde ha dichiarato che gli sforzi per ridurre il divario tra uomini e donne non stanno andando lontano. “Se guardi al mondo del venture capital, ai CEO delle grandi banche internazionali o al parlamento, hai una rappresentanza femminile molto inferiore a quella delle donne nella società. Quindi c’è qualcosa che non funziona”, ha dichiarato (Womensagenda).
Quirinal game Aidda, l’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, ha lanciato la campagna Una donna al Quirinale. L’iniziativa accende i riflettori sul persistere della scarsa presenza femminile nelle istituzioni e nella politica e sulla necessità di dare un segnale forte (MF). Le firme sono quasi 2 mila e la raccolta non si ferma (Ansa). Anche il mondo della cultura e dello spettacolo fa sentire la propria voce sul tema e decine di intellettuali italiane hanno firmato l’appello affinché sia donna la nuova presidente della repubblica (Rainews). C’è però chi dice no. Tra le fila delle contrarie a una “quota rosa” è Natalia Aspesi che in un editoriale su Repubblica si dice contraria al concetto stesso dietro l’appello. Luciana Castellina invece è convinta che “dire genericamente ‘una donna al Quirinale’ possa rischiare di semplificare, di banalizzare la questione di genere” (Huffingtonpost).
FantaColle Nella partita quirinalizia la stampa ha segnalato i nomi di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Marta Cartabia, Letizia Moratti, Paola Severino ma anche della diplomatica Elisabetta Belloni, nominata da Mario Draghi a capo del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza (Open). Mentre un gruppo di donne, “di orientamenti politici diversi”, ma tutte “nell’area del centrosinistra e della sinistra”, ha chiesto con una raccolta firme che il prossimo presidente della Repubblica sia Rosy Bindi (Dire).
- L’identikit del presidente. Il successore di Mattarella descritto da Mattarella (Huffingtonpost.it)
Corsa per l’Eliseo Il Messaggero presenta un ritratto di Valerie Pécresse, terza donna in corsa per l’Eliseo dopo le candidature di Marine Le Pen e Anne Hidalgo. Pécresse è presidente della regione Île de France e milita tra le fila del partito di centrodestra Les Republicains. Dovrà vedersela anche con il presidente in carica, Emmanuel Macron, e il giornalista di estrema destra Eric Zemmour.
Iron lady Dopo che David Frost si è dimesso da capo-negoziatore britannico per la Brexit, la ministra degli Esteri Liz Truss ha preso il suo posto occupandosi della trattativa con Bruxelles (Politico). Truss è diventata la seconda donna ministro degli esteri del Regno Unito a 46 anni, dopo la laburista Margaret Beckett 15 anni fa (Bbc). Secondo un nuovo sondaggio sarebbe anche data per favorita tra i Tory, scavalcando il cancelliere Rishi Sunak, nella successione a Boris Johnson (Evening standard).
- L’ascesa di Liz Truss mostra il futuro del partito conservatore (Financial Times)
Un passo avanti Negli Stati Uniti, durante un pranzo di beneficenza, le senatrici Jeanne Shaheen e Deb Fischer hanno parlato dell’importanza di coinvolgere le donne in politica estera. Shaheen è l’unica senatrice nella commissione per le relazioni estere del Senato e ha spiegato che le donne sono parte integrante del processo di politica estera non solo per la loro prospettiva unica, ma anche per il potenziale nel portare avanti il progresso. Nell’affrontare problemi come l’invasione ostile dell’Ucraina da parte della Russia, l’arricchimento dell’uranio in Iran o le minacce commerciali della Cina – hanno affermato le senatrici – è essenziale che le voci delle donne siano ascoltate e incluse nelle soluzioni (Upi).
Nuovi volti Il governo irlandese ha approvato la nomina di 22 nuovi ambasciatori e diplomatici di alto livello per il 2022. Per la prima volta la metà di loro sono donne. Compresi i consoli generali, il prossimo anno saranno 18 su un totale di 31 le donne che assumeranno il ruolo di capomissione (Thejournal). Negli Stati Uniti il presidente Joe Biden nominerà Caroline Kennedy, ex ambasciatrice in Giappone, inviata in Australia e intende chiamare la pattinatrice olimpica Michelle Kwan a rappresentare gli Stati Uniti in Belize (Cnbc). Nominata anche un’inviata speciale per la difesa dei diritti delle donne afghane. Si tratta di Rina Amiri, esperta che lavorò al Dipartimento di Stato nell’amministrazione Obama (Ansa).
- Quante sono le diplomatiche italiane in posizioni apicali e subapicali? (Alley Oop)
Riflessi e riflessioni In Germania, lo scorso 22 novembre, il ministro degli Affari esteri del precedente governo, Heiko Maas, ha inaugurato all’Auswaertiges Amt una mostra dedicata alle ambasciatrici del Paese. Ispirata alla “Mirror challenge” britannica, la galleria esibisce i ritratti delle donne che per prime hanno ricoperto incarichi in precedenza solo maschili. Accanto ai quadri ci sono 21 specchi a rappresentare posizioni mai occupate da una donna e che, sottolinea Maas, “devono essere sostituiti con dei ritratti al più presto” (Auswaertiges-amt).
Diplomazia sportiva L’Asean ha nominato dieci atlete e funzionarie sportive asiatiche come sue ambasciatrici. Le Asean Women in Sports promuoveranno l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne attraverso lo sport in tutta la regione (Asean).
Diplomazia celeste L’italiana Simonetta Cheli è stata nominata direttrice dei programmi di osservazione della terra dell’Agenzia spaziale europea e dall’1 gennaio 2022 guida il centro Esrin di Frascati. La francese Geraldine Naja dal primo novembre invece è a capo del nuovo direttorato per la commercializzazione, l’industria e il procurement, di stanza a Parigi. Il suo compito è aiutare le aziende spaziali europee a migliorare la propria posizione (Askanews). |
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Occhi puntati su
Studi accessibili L’università di Harvard non terrà conto dei punteggi dei test internazionali per l’ammissione nei prossimi quattro anni privilegiando gli elaborati prodotti in fase di ammissione. Le università americane vogliono abbandonare i test di ingresso perché discriminatori: solo i ragazzi provenienti da famiglie ricche possono permettersi di prepararsi al meglio attraverso servizi a pagamento (Alley Oop). Inoltre l’associazione FairTest ha dimostrato come i test siano discriminatori anche rispetto al genere: le ragazze, meno propense al rischio, hanno una valutazione solitamente più bassa nei test a risposta multipla. Sono invece più inclini a risposte aperte oppure a scrivere dei testi.
A scuola di equità Il consiglio di amministrazione dell’università di Bologna ha approvato il Gender Equality Plan, un documento programmatico che nel corso dei prossimi tre anni metterà in campo azioni e progetti per ridurre le asimmetrie di genere e valorizzare le diversità (Unibo Magazine).
Intelligenza artificiale e pregiudizi Il Consiglio dell’Ue Epsco (occupazione, politica sociale, salute e consumatori) ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale. Il suo impatto sulle donne può essere diverso rispetto agli uomini e portare ad esempio a pregiudizi di genere nelle assunzioni e al perpetuarsi di stereotipi. Nelle sue conclusioni il consiglio ha invitato gli stati membri a intraprendere alcune azioni. Ad esempio migliorare la consapevolezza delle questioni relative alla parità di genere nella ricerca sull’ia; garantire che, quando sia utilizzata per la gestione delle risorse umane, questa promuova la trasparenza e la parità di genere; garantire la trasparenza degli algoritmi. Il testo delle conclusioni è disponibile qui.
Quote rosa, sì o no? La Florence School of Banking and Finance ha ospitato un dibattito sulle quote di genere nei consigli di amministrazione tra Sylvie Goulard (Banque de France) e Renée Adams (Università di Oxford). Goulard ha sostenuto la tesi del sì portando tre ragioni: la prima è che le alternative sono fallite. Le quote inoltre sono efficienti e, promuovendo la diversità di genere, si tende a promuovere tutte le diversità. Adams ha risposto che le quote di genere nei consigli di amministrazione vengono spesso proposte per risolvere problemi economici che non c’entrano con l’uguaglianza, come ad esempio il basso valore per gli azionisti. Vengono giustificate sulla base di ricerche errate e stereotipi e sono un esempio di politica pigra. Infine, conclude la docente, spostano la responsabilità di risolvere il problema della sotto-rappresentazione dalla società nella sua interezza alle sole donne e su specifici tipi di organizzazione, come le società quotate (Eui).
L’uomo di casa Daniel Holefleisch, marito della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, ha lasciato il lavoro da manager alle poste tedesche per badare alle figlie e venire incontro agli impegni della moglie. Tutto era già concordato e Holefleisch ha sempre dato il suo sostegno alla carriera politica della consorte. La stampa tedesca ha fatto notare come “la divisione tradizionale dei ruoli sia ancora lo standard nella società”. Nonostante l’esempio della ministra il 69% circa delle mamme in Germania non lavora: a sceglierlo, però, è stato solo il 27%. E in tedesco la parola “Rabenmutter”, “madri corvo”, viene usata come appellativo per le donne che lasciano i figli nelle mani di estranei per fare carriera (Corriere della Sera).
- Annalena Baerbock è la prima donna a capo del ministero degli Esteri della Germania. Secondo l’accordo di coalizione del nuovo governo, la ministra vuole perseguire una “politica estera femminista” ma ci sono opinioni discordanti sul significato di questa espressione (Dw).
Casalinghe per forza In Italia le donne inattive – che non lavorano né cercano occupazione – tra i 30 e i 69 anni sono oltre 7 milioni, pari al 43%. Nel resto d’Europa sono il 32%. La maternità comporta forti conseguenze sulla scelta di rimanere o uscire dal mercato del lavoro, ma l’inattività di moltissime donne italiane si prolunga ben oltre il periodo in cui scelgono di concentrarsi sulla famiglia. Pesano su questa situazione l’assenza di supporti alternativi durante la carriera e le poche possibilità di rientro (Randstad).
Grandi dimissioni Il fenomeno della “Great resignation” negli Stati Uniti ha portato circa 24 milioni di persone a lasciare il proprio impiego nei primi tre trimestri del 2021. Moira Donegan si è chiesta se esista anche una questione di genere attorno al fenomeno scoprendo che circa un terzo di tutte le madri lavoratrici ha ridimensionato o lasciato il lavoro da marzo 2020 (Guardian). In Italia, secondo un rapporto dell’Ispettorato del Lavoro che prende in considerazione i provvedimenti di convalida di dimissioni di lavoratori e lavoratrici con figli fino a tre anni, nel 2020 il 77,2% di quelle relative a dimissioni volontarie ha riguardato donne. Nel 2019 la percentuale era del 73% (Valigia Blu). In tutto il mondo, a causa della pandemia, le donne sono state colpite più duramente degli uomini nella perdita dei posti di lavoro e secondo una previsione dell’Organizzazione internazionale del lavoro, i loro livelli di occupazione si riprenderanno anche più lentamente (World Economic Forum). Un piccolo ma crescente numero di organizzazioni sta testando la settimana lavorativa di quattro giorni nel tentativo di affrontare il burnout pandemico e promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. Il cambiamento potrebbe essere vantaggioso per le donne, per cui la flessibilità potrebbe fare la differenza tra mantenere un lavoro o lasciarlo (The Lily).
- Un giorno dopo il parto, mi è stato chiesto di tornare al lavoro. Perché l’America ha bisogno di un congedo parentale retribuito (The Guardian)
Una buona parola La Commissione Europea ha proposto di aggiungere l’hate speech (ovvero i discorsi d’odio, compresi quelli sessisti e misogini) e gli hate crime (i crimini d’odio) alla lista degli eurocrimini nell’articolo 83, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Womenlobby).
Il piede giusto Grazie allo strumento del Gender procurement messo in campo dalla Commissione europea, l’Italia potrà fare passi in avanti nell’imprenditoria femminile. In particolare Lazio e Puglia hanno già sperimentato i nuovi strumenti concepiti da Bruxelles per combattere le discriminazioni di genere e nei bandi delle due regioni sono state privilegiate le aziende col maggior numero di donne in posizioni apicali (Il Riformista). |
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Donne nel mondo
A misura di donna Un’indagine del Sole 24 Ore ha incoronato Treviso provincia con la più alta qualità della vita per le donne. La classifica è basata su 12 indicatori relativi al mondo femminile come la speranza di vita alla nascita; tasso di occupazione; gap retributivo ma anche performance nello sport o prestazioni olimpiche. Nella top ten ci sono province medie e piccole del Centro-Nord oltre a Firenze (5ª) e Bologna (10ª). Le ultime trenta posizioni sono occupate da territori del Centro-Sud. Caltanissetta (107ª) chiude la classifica.
Digital gender gap In un intervento sull’Espresso Francesca Bria, presidente di Cdp Venture Capital, fa una proposta per il 2022: agire contro il digital gender gap. Per questo c’è bisogno di un patto sociale per la società digitale che metta al centro parità di genere e occupazione femminile. Come sottolinea l’economista in un tweet: “Se metà del mondo non va avanti, l’intera umanità si ferma”.
Regine di denari Le donne ai vertici portano guadagni alle aziende. In Australia esaminando le performance delle prime 200 aziende quotate in borsa negli ultimi sei anni il Bankwest Curtin Economics Centre ha evidenziato che se un’azienda ha una amministratrice delegata il suo valore azionario cresce in media del 5%. Al contrario se riduce il numero di donne nel proprio cda del 10% o più, perde oltre il 2,7% del valore di mercato (Ladynomics). I grandi gruppi, da Citi a Walgreen Boots Alliance passando per Disney e Chanel, stanno scegliendo ad donne e spesso si tratta della prima volta nella storia delle aziende. Fra le aziende Fortune 500 le ceo sono 41 al settembre scorso, pari a una percentuale dell’8,2% e con un incremento del 10,8% rispetto all’anno precedente (Il Sole 24 Ore).
Buone pratiche A&C Broker, azienda palermitana di brokeraggio assicurativo guidata da Marcella Cannariato, ha ottenuto la certificazione internazionale Gender Equality. Il riconoscimento premia il percorso virtuoso delle aziende volto a valorizzare la figura femminile (Ansa).
Prime volte Maria Sole Ferrieri Caputi, con la direzione di Cagliari-Cittadella di Coppa Italia, è stata la prima donna italiana ad arbitrare un match di Serie A. Ferrieri Caputi ha una laurea triennale in Scienze politiche e laurea magistrale in Sociologia. È ricercatrice presso la Fondazione Adapt (Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni Industriali) ed è dottoranda all’Università di Bergamo (Elle).
Cittadine di serie B Un’indagine di Le Figaro tratteggia la condizione femminile in Libano. Nella repubblica del Vicino Oriente le donne sono per legge trattate come inferiori agli uomini; il loro status personale è subordinato all’appartenenza religiosa e non possono difendere i loro diritti di eredità o di custodia dei figli in caso di divorzio.
Microfoni aperti In Afghanistan c’è una radio fatta da donne e che parla alle donne. Si chiama Radio Begum e trasmette spettacoli educativi, letture di libri oltre ad accogliere le telefonate delle ascoltatrici. Lanciata in occasione della Giornata internazionale della donna, tuttora ha il permesso dei talebani di rimanere in onda (Al Jazeera).
Tempo di bilanci Yougov ha stilato la classifica delle prime 20 donne più ammirate al mondo. Tra loro ci sono cantanti e attrici ma anche politiche come Jacinda Ardern e Kamala Harris e le attiviste Greta Thunberg e Malala Yousafzai. Sul primo gradino del podio c’è Michelle Obama (Newsweek.com). Anche il Corriere della Sera ha scelto le sue donne dell’anno: pioniere, creative, influencer, rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste.
- Le protagoniste della svolta climatica (La Repubblica)
- 2021: 10 donne italiane dello sport (Vanity Fair)
- Le donne da tenere d’occhio nel 2022 secondo Forbes
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Per riflettere
Politica estera femminista comparata Il numero 32/2021 di Prospettive dell’Unità di analisi e Programmazione Statistica e Documentazione Storica è dedicato a una analisi a cura di Lara Lanzarini, dal titolo “L’ingresso dell’uguaglianza di genere tra i temi fondanti della politica estera. Analisi comparata delle ‘Feminist Foreign Policy Strategies’ adottate da alcuni Paesi e possibili applicazioni all’Italia” (Maeci).
Caregiver in crisi Quando le scuole hanno chiuso per via del Covid-19, le madri hanno subito il peso maggiore del lavoro di assistenza non retribuito aggiuntivo e, di conseguenza, sono state più penalizzate sul mercato del lavoro. Secondo l’indagine transnazionale Ocse Risks that Matter le donne hanno avuto quasi il triplo delle probabilità degli uomini di assumere su di sé il lavoro extra di cura (il 61,5% delle madri, contro il 22,4% dei padri).
Inquinamento, maschile singolare Secondo una ricerca realizzata da un team di studiosi svedesi e olandesi, lo stile di vita maschile inquina in media più di quello femminile, anche a parità di salario e conto in banca. Le scelte di consumo e le spese degli uomini provocano il 16% in più di emissioni di gas serra (Wiley Online Library).
Role model Tre ricercatori della Banca d’Italia hanno voluto capire quale effetto hanno gli studenti universitari eccellenti sui loro colleghi. In particolare nel paper “Does gender matter? The effect of high performing peers on academic performances” ci si chiede se ci sono differenti effetti nel caso lo studente eccellente sia maschio o femmina (Banca d’Italia).
Career and Family: Women’s Century-Long Journey Toward Equity, Claudia Goldin
Il libro ripercorre il percorso fatto dalle donne per colmare il divario retributivo di genere e getta luce sulla continua lotta per raggiungere l’equità nella coppia. Per gran parte del ventesimo secolo, il gap salariale tra donne e uomini ha riflesso alcune discriminazioni oggi sorpassate. In compenso il divario retributivo resta e riflette nuove cause (Foreign Affairs). |
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L’agenda
- Una delle quattro sessioni plenarie della XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici è stata dedicata al tema del ruolo delle donne nella diplomazia. La sessione, aperta dall’intervento del Ministro Luigi Di Maio, è stata caratterizzata da un dibattito franco e molte proposte operative, con gli interventi dell’Ambasciatrice Mariangela Zappia e del Segretario Generale Ettore Sequi e la partecipazione di molti colleghi e colleghe. È possibile rivedere la registrazione qui.
- Gender Based Violence and Economic Empowerment in Kenya, in programma il 15 gennaio, è il primo di una serie di seminari online ideati da Power for the People insieme a The Qpocproject. L’evento sarà condotto dalla scienziata sociale Eunice Owino che farà luce sul rapporto tra indipendenza finanziaria delle donne e violenza di genere in Kenya (Qpocproject).
- La Stuart Hall Foundation ha organizzato per il 18 gennaio #ReconstructionWork, una tavola rotonda online con tre importanti giovani attivisti per capire meglio la crisi climatica. Tra loro Abeer M. Butmeh, ingegnera idrica e ambientale, attualmente coordinatrice del Palestinian Environmental NGOs Network.
- L’Icelandic Arctic Cooperation Network organizza per mercoledì 19 gennaio la conferenza Women & the Energy Transition in the Arctic. I settori industriali, compreso quello energetico, sono tradizionalmente dominati dagli uomini ma allo stesso tempo le donne hanno fornito importanti contributi nel plasmare politiche e framework per una transizione intelligente (Linkedin).
- Il Centro di studi dell’Europa centrale e orientale, piattaforma interdisciplinare dell‘Università di Leiden, organizza il webinar “La rappresentazione politica delle donne nell’Europa centrale e orientale”. L’incontro, che si terrà il 24 gennaio, vuole indagare in che misura le donne sono rappresentate dalla politica della regione e quali sono le differenze tra Paesi a più di 30 anni dalla caduta del comunismo (Eventbrite).
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